Coordinamento Scientifico

Il lavoro di ricerca è stato sviluppato su un percorso metodologico fondato su tre passaggi che si descrivono brevemente.

1. Studio della giurisprudenza

In questa fase, grazie anche alla preziosa collaborazione della Dott.ssa Elena Banchi e dell’Avv. Nicole Monte è stato effettuato uno studio analitico della giurisprudenza di merito e legittimità più recente in relazione a specifici reati d’odio commessi online e nello specifico: stalking, revenge porn, hate speech, cyber bullismo e sextortion. Tramite una conoscenza dettagliata della giurisprudenza è stato poi possibile individuare, fin da subito, gli elementi costitutivi necessari delle fattispecie di reato prese in considerazione (Cluster).

2. Processo di “clusterizzazione”

In questa fase è stato effettuato un raggruppamento tra loro di elementi simili (indicativi della sussistenza di un determinato reato) e allo stesso tempo dissimili rispetto a quelli inseriti in altri cluster (indicativi della sussistenza di un diverso tipo di reato). Il metodo, non di frequente applicato in giurisprudenza, trova invece ricorrente applicazione nella biologia (per derivare tassonomie di animali o piante), nel marketing (per derivare e caratterizzare gruppi di consumatori) e nell’analisi dei dati per studiare come i dati si distribuiscono nello spazio.
L’elaborazione delle check-list è stato un successivo passaggio necessario per la identificazione, mediante il metodo descritto, degli elementi costitutivi di ciascuno dei reati considerati. Si è cercato, cioè, di individuare le domande più opportune da rivolgere all’utente anonimo della piattaforma, minacciato o perseguitato approdato sulla per reperire informazioni utili. Le domande hanno lo scopo di consentire al sistema di condurre l’utente, passo dopo passo, ad un primo possibile inquadramento della sua situazione, in modo che egli possa comprendere se il caso in cui è coinvolto può astrattamente rientrare in una fattispecie penale e se sì, in quale.

3. Feedback finale

Questa ultima fase del lavoro di ricerca scientifico-giurisprudenziale è stata dedicata alla realizzazione del primo documento che l’utente riceverà una volta giunto alla fine della compilazione della check-list di suo interesse. Ogni risposta fornita dall’utente alle domande del questionario determina un determinato risultato come risposta (output) che sommandosi agli altri va a comporre il primo documento finale. L’operazione è stata di particolare complessità poiché, grazie all’aiuto della Dott.ssa Cristina Moscatelli, si è cercato di utilizzare un linguaggio giuridicamente corretto, ma comprensibile anche per l’utente che non ha competenze giuridiche.

Prof. Avv. Giuseppe Vaciago

RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI

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BERGONZI PERRONE M., Il cyberstalking e il cyberbullismo: l’evoluzione del fenomeno a sei anni dall’entrata in vigore dell’art. 612 bis del codice penale, in Cyberspazio e diritto, 2015, n.16, pp.54;
BLEICH E., The Rise of Hate Speech and Hate Crime Laws in Liberal Democracies, Journal of Ethnic and Migration Studies, Londra, 2011;
CALETTI G.M. "Revenge porn.” Prime considerazioni in vista dell’introduzione dell’art. 612-ter c.p.: una fattispecie “esemplare”, ma davvero efficace?, in www.penalecontemporaneo.it, 2019;
CALETTI G.M., “Revenge porn” e tutela penale, Prime riflessioni sulla criminalizzazione specifica della pornografia non consensuale alla luce delle esperienze angloamericane, in Diritto Penale Contemporaneo, 2018, n. 3, pp. 65 ss.;
DE SALVATORE F., Bullismo e cyberbullying, dal reale al virtuale tra media e new media, in Minorigiustizia, n.4, 2012;
FIAMMELLA B., STRATI R.M., Cyber stalking e nuove tecnologie, Dagli sms, alle e-mail, ai social network, Altalex Editore, Milano, 2016;
GAROFOLI R., Compendio di diritto penale. Parte speciale., Nel Diritto Editore, Roma, 2018;
GILLESPIE A., Trust me, it’s only for me: “revenge porn” and the criminal law, in Criminal Law Review, 2015, vol. 11, pp. 866 ss;
GRANDI C., Le conseguenze penalistiche delle condotte di cyberbullismo. Un’analisi de jure condito, in Annali online della Didattica e della Formazione Docente, Vol. 9, 2017, n.13, pp. 40-58;
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INDICE DELLA PRINCIPALE GIURISPRUDENZA E DEI CASI ANALIZZATI

Stalking
  • Tribunale di Rovereto sentenza n. 18/2018;
  • Tribunale Novara, 19/11/2018;
  • Tribunale Chieti, sentenza n. 1096/2018;
  • Tribunale S. Maria Capua V. Sez. III, sentenza n. 3744/2018;
  • Tribunale Torino Sez. I, sentenza n. 969/2018;
  • Tribunale Napoli Nord Sez. II, sentenza n. 2885/2017;
  • Tribunale Bari Sez. I, sentenza n. 2703/2017;
  • Tribunale Trento, sentenza n. 252/2017;
  • Tribunale Genova Sez. II, sentenza n. 2260/2017;
  • Tribunale Ivrea, sentenza n. 241/2017;
  • Tribunale Firenze Sez. II, sentenza n. 703/2017;
  • Tribunale Lecce Sez. II, sentenza n. 890/2017;
  • Tribunale Campobasso, sentenza n. 8/2017;
  • Tribunale La Spezia, sentenza del 30/11/2016;
  • Tribunale Aosta, sentenza n. 166/2016;
  • Tribunale Napoli Sez. I, sentenza n. 13441/2015;
  • Tribunale Terni, sentenza n. 904/2015;
  • Tribunale Campobasso, sentenza n. 471/2015;
  • Tribunale Teramo, sentenza n. 315/2015;
  • Tribunale Catania Sez. II, sentenza n. 1044/2014;
  • Tribunale La Spezia, sentenza n. 61/2013;
  • Tribunale Bari, Sez. I, sentenza n. 1567/2013;
  • Tribunale Milano, sentenza del 12/12/2012;
  • Tribunale Salerno, sentenza del 19/10/2011;
  • Tribunale Reggio Calabria, sentenza del 30/06/2011;
Revenge Porn
  • Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 30455/2019 ( Caso Feltmeyer );
  • Tribunale Napoli Nord, ordinanza del 03/11/2016 ( Caso Tiziana Cantone);
Hate Speech
  • Corte d’Appello di Trento, sentenza del 1/06/2016;
  • Cassazione penale, Sez. V, n. 43488/2015;
  • Cassazione penale, Sez. I, n. 42727/2015;
  • Cassazione penale, Sez. III, n. 36906/2015;
  • Corte d’Appello di Milano, sentenza del 13/01/2015;
  • Tribunale di Varese, sentenza n. 67/2013;
  • Tribunale di Roma, Sez. VI, sentenza n. 18931/2013;
  • Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 47894/2012;
  • Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 20508/2012;
  • Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 563/2011;
  • Tribunale di Trento, sentenza n. 613/2009;
  • Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 41819/2009;
  • Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 25184/2009;
  • Corte d’Appello di Venezia, sentenza del 20/10/2008;
  • Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 27258/2007;
  • Corte d’Appello di Venezia, sentenza del 2/04/2007;
  • Tribunale di Verona, sentenza n. 2203/2005;
Hate Speech e scriminanti
  • Tribunale Milano Sez. I, sentenza del 13/06/2019;
  • Tribunale Roma Sez. XVII, sentenza n. 3205/2019;
  • Tribunale Potenza, sentenza n. 114/2019;
  • Tribunale Milano Sez. I, sentenza del 13/06/2019;
  • Tribunale Lucca, sentenza n. 96/2019;
  • Tribunale Firenze Sez. II, sentenza n. 3103/2018;
  • Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 21133/2018;
  • Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 27922/2018;
  • Tribunale Ancona, Sez. II, sentenza n. 1975/2017;
  • Corte appello Torino, Sez. III, sentenza n. 2520/2017;
  • Tribunale Trento, sentenza n. 129/2017;
  • Tribunale Lucca, sentenza n. 2506/2016;
  • Ufficio Indagini preliminari Bari, sentenza del 21/01/2015;
  • Tribunale S. Maria Capua V. Sez. I, sentenza n. 14/2014;
  • Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 29942/2014;
  • Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 47043/2014;
  • Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6902/2012;
Cyberbullismo
  • Cassazione penale, Sez. V , sentenza n. 2905/2018;
  • Tribunale Sulmona, sentenza del 09/04/2018;
  • Tribunale per i Minorenni di Torino sentenza del 19/12/2018;
  • T.A.R. Napoli, Sez. IV, sentenza n. 6508/2018;
  • Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 4413/2018;
  • Cassazione penale, sentenza n. 11675/2016;
  • Cassazione penale, Sez. I, n. 24431/2015;
  • Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 16382/2014;
  • Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 23010/2013;
  • Tribunale Milano, Sez. IV, sentenza n. 1972/2010;